mercoledì 18 maggio 2011

La Borsa spiegata alla maniera di Nasrudin

Un giorno giunse al villaggio un uomo che annunciò ai cittadini di voler comperare dei babbuini al prezzo di dieci monete l'uno. La gente, sapendo che ce n'erano parecchi nel bosco vicino, si offrì di catturarali per la cifra pattuita. L'uomo pagò in contanti le migliaia di animali che gli portarono, così la qualità della vita del villaggio migliorò. Ma un giorno i babbuini cominciarono a scarseggiare, per cui nessùno tornò più nel bosco e la caccia cessò. A quel punto il forestiero annunciò che li avrebbe comperati non più a dieci monete, ma a venti. Invogliati dall'ottimo guadagno, i cittadini ripresero la caccia ai babbuini, ma degli animali non c'era quasi più traccia e solo i più abili e i fortunati riuscirono a guadagnarci ancora. L'uomo allora alzò il prezzo a venticinque monete, ma ormai  solo pochi cacciatori scovarono qualche esemplare. A quel punto il forestiero disse che doveva partire per un viaggio d'affari e che avrebbe lasciato un suo assistente a curare i suoi interessi in città. Ma prima di andarsene annunciò pubblicamente che in sua vece l'assistente avrebbe pagato cinquanta monete nel caso qualcuno avesse ancora catturato qualche babbuino. Partito il forestiero, l'assistente disse ai cittadini: "Guardate le migliaia di babbuini in questa gabbia: se io ve li vendo a trentacinque monete, quando l'uomo tornerà in città ve li pagherà cinquanta e voi guadagnerete quindici monete ad animale senza fare nulla". Convinti da quel ragionamento, i cittadini raccolsero i risparmi di una vita e comperarono tutti i babbuini.
Si racconta che il giorno dopo, appena effettuata la vendita, anche l'assistente partì e il forestiero non tornò mai più. Il villaggio piombò in una grande tristezza, appena allietata dai babbuini arrampicati dappertutto che saltavano da un albero all'altro, felici per la riacquistata libertà.

Anonimo